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Provincia di Rimini
Ufficio Politiche giovanili

P.le Bornaccini, 1 47900 Rimini
tel. 0541 363983
fax 0541 363992
[email protected]


Retegiovani � un progetto provinciale che si propone di supportare e promuovere le associazioni che operano nel settore giovanile nella provincia di Rimini, in modo che chi lavora su tematiche simili e con simili obiettivi possa acquisire informazioni e supporti utili per il proprio lavoro e scoprire occasioni di collaborazione.

La rete dei centri giovani

 

 

 
   

Lo scopo del progetto pluriennale retegiovani � quello di realizzare un percorso che faciliti i contatti e i confronti regolari fra le associazioni giovanili del territorio riminese, in modo che chi lavora su tematiche simili e con simili obiettivi possa acquisire informazioni e supporti utili per il proprio lavoro e scoprire occasioni di collaborazione.
La gestione passata del progetto ci ha permesso di far luce su alcuni aspetti determinanti per la realizzazione di una pi� concreta ed efficace rete collaborativa fra le associazioni. Difatti, alla luce dell�analisi effettuata e dei comportamenti osservati nei gruppi giovanili riminesi, i bisogni che si erano ipotizzati si sono dimostrati non cos� significativi in termini motivazionali.
Adesso, volendo rilanciare il progetto, ci siamo lasciati guidare da alcune indicazioni delle associazioni stesse e abbiamo cercato di creare uno strumento che agevoli le attivit� e dia supporto per alcune difficolt� ricorrenti. La condizione ottimale per garantire la nascita, la vita e il funzionamento di una rete di associazioni � quella in cui le associazioni abbiano ben chiaro il senso della realt�, della concretezza e dell�oggettivit�. Bisogna avere la consapevolezza dell�assunto che da soli si � limitati e che si cresce soltanto se si � in unione (almeno parziale) con gli altri, se si coopera (o almeno si collabora) con gli altri.



 

Peter Roche de Coppens suggerisce una interessante teoria, quella dell�uomo-grattacielo. Gli uomini e le organizzazioni (che sempre uomini sono, anche se in forma aggregata), dice lo studioso americano, possono essere rappresentati come un grattacielo di 100 piani; ogni piano � un livello della coscienza e il livello � progressivamente pi� percettivo muovendosi dal basso verso l�alto. Quello che i soggetti vedono costituiscono porzioni pi� o meno ampie del mondo in cui vivono: chi si trova al livello �cantina� riesce a malapena a rendersi conto se fuori piove o c�� il sole, quelli che stanno al primo o al secondo piano vedono solo, ma lo vedono benissimo in tutti i dettagli, il giardino che circonda l�edificio. Se si prende l�ascensore della progressiva consapevolezza, il giardino non si vede pi�, via via che si sale, nella sua particolarit�: si vede soltanto che esiste e che � una vistosa macchia verde, ma si pu� vedere cosa c�� al di l� dello steccato che lo circonda e lo contiene, si vedono i campi e le colline e gli altri palazzi e le persone che passano per strada.
I gruppi giovanili spesso stanno, per et� e per comodit�, per carattere e per inconsapevolezza, a piani piuttosto bassi della loro coscienza e vedono bene solo ci� che � vicino al loro naso, il quotidiano, il contingente, vedono quello che hanno o che non hanno e non quello che potrebbero avere o potrebbero non avere pi� in un futuro anche prossimo.
Occorre capire che, salendo, il mondo non cambia, ma cambia quello che nel mondo si pu� vedere.
Pi� di questo non pu� essere fatto: occorre riscoprire il valore di una visione lontana.